Rwanda

Rwanda

RWANDA

LA TERRA DELLE MILLE COLLINE

TRACCIA  – KOMOOT 

640 km 13400 dsl+

Novembre 2023

Il Ruanda è uno degli stati più piccoli dell’Africa continentale, grande, più o meno, come la regione Lombardia. È di una bellezza straordinaria. È chiamato il paese dalle mille colline per via del susseguirsi di un paesaggio collinoso che ha messo a dura prova fiato e gambe, fortunatamente tutto addolcito da un meraviglioso panorama.

Nel 1994 il Ruanda, venne scosso da un genocidio di portata enorme, che causò probabilmente oltre un milione di vittime. Oggi fortunatamente tutto è cambiato, la sua trasformazione è visibile nei paesaggi naturali, nei suoi incredibili villaggi e negli occhi degli abitanti che ci accolgono con calore e curiosità. L’idea di volare fino al centro dell’Africa è nata dalla voglia di vivere una vera e propria avventura e dalla curiosità di vivere situazioni molto diverse da quelle a cui siamo abituati. Farlo in bici per noi rappresentava il modo migliore per vivere tutto questo.

Immagina un continuo cambio di scenari e di superfici, tratti di strade sterrate che si snodano tra piccoli villaggi, single track in riva al lago di Kivu, incredibili strade asfaltate, continui saliscendi tra piantagioni di thè con un attraversamento per circa 60 km nella foresta pluviale . Contrariamente alle aspettative, il Ruanda non è infatti per nulla secco e polveroso, bensì verde, vivace e uno dei luoghi più accoglienti che abbiamo mai visitato.

Siamo andati durante la stagione secca più breve, secondo noi il periodo migliore purché non ti dispiaccia bagnarti di tanto in tanto. La terra è più verde, le temperature sono più miti e le strade sono meno polverose

IL POPOLO DEL RWANDA

Non ci aspettavamo che il paese fosse così densamente popolato. La gente fiancheggiava quasi ogni strada su cui ci trovavamo. Scuole, case, fattorie e villaggi si estendono lungo la strada. La maggior parte delle persone camminava o andava in bicicletta per svolgere le proprie attività quotidiane, quindi anche quando non ci sono edifici, le strade erano piene di gente, in piena attività.

Bastava fermarsi un attimo in un luogo che sembrava deserto e nel giro di un minuto ti ritrovavi in mezzo a volti curiosi, che hanno interrotto quello che stavano facendo, per venire a vederti. L’interazione amichevole, calorosa e mai invadente  con la gente del posto è stato il valore aggiunto del viaggio. Se questo ti dà fastidio, il Ruanda non fa per te.

Nei piccoli villaggi attraversati lungo il percorso i bambini ci inseguivano correndo e facendo il tifo come se corressimo per un squadra professionistica. L’esaltazione si interrompeva ogni volta che venivamo affiancati o sorpassati in salita da una bicicletta senza marce, caricata con 20 chilogrammi di mais o patate o altri pacchi incredibilmente grandi e pesanti.

Non siamo troppo amanti della pianificazione, siamo partiti senza una vera e propria traccia studiata, ma con un semplice itinerario da seguire con località o luoghi chiave da raggiungere dividendo le tappe in base alla presenza o meno di strutture per la notte.

Proprio per questo, lasciata la capitale Kigali, dopo un’ora di pedalata ci siamo ritrovati a capire come attraversare il fiume Nyabaraongo e riprendere la strada che divide i laghi di Burera e quello di Ruhondo. Trovato il modo di attraversare l’immenso fiume , per sera siamo arrivati a Ruhengeri, la seconda città del Rwanda per popolazione e servizi.

Il giorno seguente abbiamo raggiunto le sponde del lago di Kivu pronti per imboccare, dal quarto giorno, la route Congo Nile Trail, un tratto di strade sterrate e single track in riva al lago che si snodano tra piccoli villaggi, banani e piantagioni di caffè, dove l’unica opzione di approvvigionamento sono stati i piccoli bazar incontrati lungo il percorso. Frutta, cibo locale e coca cola calda è stato il nostro carburante quotidiano.

Dal quinto giorno abbiamo deciso di risalire sulla Kivu belt road, soprannominata la strada più spettacolare del Rwanda. Questo tratto di circa 200 km offre il miglior asfalto del paese e persino un passaggio attraverso la foresta pluviale del Nyungwe National park.

Il sesto giorno raggiunto il distretto di Karongi, abbiamo alloggiato presso L’Esperance children village, una struttura nata per ospitare i bambini orfani dopo il genocidio, ora diventata una scuola professionale di formazione che ospita circa 200 alunni adolescenti. Il settimo giorno attraversiamo il parco per circa 60 km. Il Nyungwe National park è una delle foresta pluviali di montagna tra le più conservate dell’Africa. Uscita dalla foresta, raggiunta la città di Nyanza,  affrontiamo i restanti due giorni di viaggio per far ritorno a Kigali e prepararci al volo di ritorno in Italia.